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Il marzo passato pare essere stato un periodaccio, per il buon Ratzinger. Tolto il caso dei lefebvriani, tre le notizie in risalto per quanto riguarda questo periodo.
Obama toglie i limiti dei finanziamenti alle ricerche sulle staminali, confermando il "no" agli usi per riproduzione, ricevendone la solita condanna da parte della chiesa, tramite l'Osservatore Romano: "immorale" fare ricerche sulle staminali, per qualsiasi fine, dice il pio "giornale". Addirittura, il cardinale di Philadelphia, Rigali, ha aggiunto "una triste vittoria della politica sulla scienza e l'etica"...
La seconda notizia è la coraggiosissima condanna del presidente brasiliano Lula (già salito sulla ribalta per il "no" opposto all'estradizione di Cesare Battisti) per la scomunica comminata da Sobrinho a carico dei medici che hanno fatto abortire la bambina messa incinta dal proprio padre: "Come cristiano e cattolico", dichiarò Lula, "mi rammarico profondamente che un vescovo della Chiesa abbia avuto tale comportamento conservatore. La medicina è, su questo punto, più corretta della Chiesa". Parole sante.
Nel frattempo, mentre il papa durante la tournèe africana snocciola il suo usuale rosario, Edward Green, professore di Harvard (in "medical anthropology"...), sedicente laico e liberale, gli dà (unico nel panorama scientifico mondiale) ragione a proposito del preservativo, affermando che le statistiche attesterebbero il fatto che il preservativo non arresti l'epidemia (anzi, la aggraverebbe...); tanto varrebbe farlo senza, pare.
Dalla sua spiegazione sembrerebbe emergere piuttosto che si tratti di dati presi su elementi già contagiati. Ma si sa: come diceva Disraeli, "ci sono tre tipi di menzogne: menzogne, maledette menzogne, e statistiche". Non per nulla, poco dopo apprendiamo che il programma di ricerca cui partecipava Green è stato sospeso dall'Università di Harvard proprio per tali sue affermazioni: che l'abbiano fatto giorno 1 aprile 2009, parrebbe essere altrettanto indiziario. |
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